Cremazione secondo la Chiesa Cattolica: leggi l'approfondimento
La disposizione della chiesa che proibiva la cremazione, ormai non esiste più. E’ vero anche che, in realtà non ha mai condannato la cremazione in quanto tale, ma l’ideologia anticristiana che portava al suo seguito.
Infatti, anche nell’antichità, in casi di pestilenze o guerre, dove la sepoltura dei corpi costituiva un vero e proprio problema, la Chiesa ha sempre ammesso che i corpi venissero cremati. Non ha mai affermato che tale pratica non fosse compatibile con l’immortalità delle anime.
In occidente però la sepoltura è sempre stata la modalità prediletta, fino al diciannovesimo secolo, quando fu regolamentata la cremazione, più che altro per condizioni igienico – sanitarie.
Inizialmente la chiesa si oppose, perchè l’introduzione di questa pratica alimentava le campagne anticristiane che deridevano l’usanza cattolica della sepoltura.
I non cristiani, infatti non credevano in una vita dopo la morte e tanto meno nella resurrezione. Gli stessi antichi romani, se si definivano pagani usavano incenerire i corpi e si prendevano gioco dei cristiani che invece credevano nell’immortalità dell’anima.
La cremazione come manifestazione dell’ateismo
Ai tempi dell’illuminismo, la cremazione era la voce dell’ateismo, il simbolo con cui si distinguevano i credenti dai non credenti, una sorta di protesta contro la chiesa e il pensiero religioso. Per la massoneria, ad esempio, la cremazione era una vera e propria bandiera, sventolata in faccia alla chiesa come disapprovazione. Per questo motivo la il Sant’Uffizio si vide costretto a condannare la cremazione, non per l’azione fisica compiuta di bruciare il corpo, ma per quello che rappresentava pe le persone.
Tutto questo durò fino al 1963, quando passata la voglia di protesta e beffeggiamento nei confronti della Santa Sede, fu riammessa la pratica della cremazione, a patto che non fosse utilizzata per manifestare odio contro la fede cattolica.
La Chiesa Cattolica, quindi reputa la cremazione una forma di sepoltura rispettosa quanto la sepoltura della salma, in quanto il fuoco non fa altro che il lavoro che spetterebbe alla natura nel corso degli anni, pero in molto meno tempo. Per quanto riguarda la resurrezione dei corpi invece, non c’è differenza tra polvere e cenere, si tratterà in ogni caso di un nuovo inizio.
La dispersione delle ceneri
Per quanto riguarda la dispersone delle ceneri, invece, è permessa dalle leggi civili, ma la Chiesa si raccomanda riguardo questa usanza. Sebbene risulti una cosa idealmente fascinosa disperdere le ceneri nel bosco o in riva al mare, si rischia di rincorrere delle nuove teorie religiose che credono a fusioni cosmiche e altre teorie bizzarre, che non hanno nulla a che vedere con il cristianesimo. Esistono, per questo motivo, le apposite urne cinerarie fornite dalle pompe funebri a Roma o della vostra città di appartenenza.
L’inumazione resta comunque la scelta di sepoltura che va per la maggiore, ha inoltre una ricca tradizione di simboli e credenze. Nella società in cui viviamo, che tende a esorcizzare la morte, i cimiteri ricordano il limite umano più grande in quanto esseri umani. Le tombe, che hanno lo scopo di conservare la salma, e i resti mortali, rappresentano uno strumento rafforzativo del nostro legame con i parenti i gli amici cari che non sono più vicini a noi nel senso fisico.