Cremazione in Italia: approfondimenti e curiosità su questa pratica funebre
La cremazione in Italia negli ultimi anni, oscilla intorno al 10% del totale di persone decedute.
I motivi di tale percentuale, bassa, sono legati principalmente a:
- assenza e carenza delle strutture crematorie. Queste ultime infatti non sono equamente distribuite nel Paese, ma si concentrano nel Centro-Nord. Le strutture per l'incenerimento sono pressocchè assenti in tutto il sud ed isole.
- non informazioni circa le novità espresse con la Legge 130 del 2001. Con tale normativa infatti, è stato abrogato il divieto di affido e dispersione delle ceneri se non all'interno dei cimiteri.
Chi sceglie questa pratica
La cremazione in Italia sembra essere la tipologia di destinazione della salma, di nicchia. Nonostante i costi della cremazione siano più bassi rispetto a quelli della tumulazione (se si considera anche l'acquisto del loculo o della tomba), una cattiva informazione e la carenza di impianti di cremazione in metà del Paese, rendono l'Italia al terz'ultimo posto in una lista di 21 Paesi europei, seguito solo da Irlanda (6,8%) e Bulgaria (4,9), nel 2007.
Chi autorizza la cremazione in Italia?
La cremazione in una bara è consentita solo se il comune fornisce l'autorizzazione. Normalmente, spetta alla famiglia o al defunto stesso decidere sulla cremazione firmando un testamento prima della morte. Indipendentemente da chi prende la decisione, è necessario ottenere l'autorizzazione.
Se la scelta ricade sulla famiglia del defunto, è bene ricordare che l'autorizzazione può essere richiesta solo dal coniuge o dal parente più prossimo. Se, invece, la cremazione era conforme a quanto stabilito nel testamento del defunto, per presentare e convalidare il testamento è sufficiente presentarlo all'ufficio comunale competente, che rilascerà l'autorizzazione per tale procedura.
Se il defunto era membro di un'associazione che fa valere le volontà di cremazione, è necessario seguire gli stessi passi. Per aderire a tali associazioni, devi fornire una dichiarazione scritta datata e firmata da te stesso o crearne una davanti a due testimoni. Il documento deve poi essere approvato dal presidente dell'organizzazione.
La corretta cremazione di una bara richiede il rispetto delle volontà espresse dal defunto o dalla sua famiglia. Per garantire ciò, un medico o un necroforo deve fornire un certificato in carta libera. Questo per escludere eventuali morti sospette. Se la morte arriva in modo improvviso, inaspettato o sospetto, è necessario ottenere un permesso giudiziario prima di poter procedere alla cremazione.
Per conoscere meglio la procedura della cremazione, vai alla pagina: Cremazione: come ottenerla
L'approvazione della chiesa della cremazione in Italia
Come ben sappiamo la Chiesa ha storicamente sempre disapprovato la cremazione, favorendo come cerimonia funeraria quella dell'inumazione o sepoltura. I motivi erano ovviamente di natura religiosa, in quanto, secondo le credenze cattoliche e cristiane, privare il corpo della sua forma e condizione originaria, dopo la morte, fosse un peccato agli occhi di Dio.
Fortunatamente, con il passare degli anni. anche il pensiero estremista cattolico è riuscito ad evolversi, rendendo la pratica della cremazione in Italia, accettata quanto la sempre approvata sepoltura. Sebbene siano poche le persone che ricorrono alla cremazione in Italia, possiamo affermare che negli ultimi anni si sta diffondendo sempre di più, tanto che ci sono moltissime persone che esprimono all'interno del loro testamento, la volontà di essere cremati.